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Una monografia sulle confraternite da titolo: “Usi e costumi e tradizioni delle Confraternite nella città di Gangi”, edizione Istituzione Gianbecchina, è stata presentata nell’aula consiliare di palazzo Bongiorno a Gangi.
Un lavoro di ricerca finanziato dall’Assessorato Regionale BB.CC, che ha visto la pubblicazione di un attento studio con foto e documenti inediti sulle dodici Confraternite gangitane. Il testo, scritto grazie al contributo di: Elisa Migliazzo, Francesca Giunta e Santina Scavuzzo, progetto grafico di Chiara e Alessandro Becchina, e con interventi di Salvatore Farinella e Barbara Zaffora, racconta la storia delle confraternite, nate nella città di Gangi sin dal XVI secolo, le finalità, consuetudine, usi e costumi e alcuni particolari inediti come la presenza massiccia delle donne.
A coordinare il lavoro di editing è stata la direttrice della Fondazione Gianbecchina, Rosanna Migliazzo. Alla presentazione erano presenti: la professoressa Maria Concetta Di Natale, dell’università di Palermo, Raffaele Mocciaro, presidente della fondazione Gianbecchina, Giuseppe Ferrarello, sindaco di Gangi e l’architetto Salvatore Farinella.
A fare gli onori di casa è stato il sindaco Giuseppe Ferrarello. Il presidente della Fondazione Raffaele Mocciaro, ha voluto ringraziare i governatori delle confraternite per la collaborazione. Elisa Migliazzo, vice presidente della Fondazione Gianbecchina, e l’architetto Salvatore Farinella, hanno brevemente tracciato la storia delle dodici congregazioni locali, dalla più antica quella del Santissimo Salvatore, all’ultima nata quella di san Giuseppe dei poveri.
E’ stata, invece, la professoressa Maria Concetta Di Natale a soffermarsi sugli argenti gangitani custoditi dentro le chiese, molti dei quali provenienti dalle officine orafe di Palermo. La professoressa Di Natale ha annunciato che è sua intenzione, con “L’osservatorio delle arti decorative” dedicato a Maria Accascina, avviare uno studio sull’arte decorativa a Gangi.
Durante la presentazione del libro sono stati esposti: un abito e un’antica “rubrica” indossata dai tamburinara in occasione della processione della domenica delle Palme, ma anche il caratteristico pane intrecciato e disegnato realizzato dalle laboriose mani dei fratelli Lo Giudice, in particolare le enormi forme “du fasciddatu” tipico del periodo pasquale. La kermesse è stata chiusa dalla musica del maestro Alessandro Valenza e dalla voce della splendida di Cristina Napoli.