
Si rispecchia il dramma dell’artista contemporaneo che è costretto, per cercare una qualsiasi verità, ad operare in una dimensione palesemente falsa, “figure”, la cui “verità poetica” presuppone necessariamente le falsità stabilite dalla logica formale.. Succede così che più l’immagine è “incredibile”, più si fa artisticamente efficace, meno la si comprende e più riesce a coinvolgerci.

Le produzioni, figlie di questo suo malessere nei confronti del prossimo, lo si evince nella scelta e l’utilizzo di una pittura asciutta e netta, dove il nero integrato con colori freddi ed inespressivi, da un tono di drammaticità inconfondibile.